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Fernando Pessoa
Nove poesie di Alvaro de Campos
e sette poesie ortonime
A cura e traduzione di Antonio Tabucchi
© Baskerville, Bologna, 1988 -
Collana Blu -
pag. 60 - Euro 15,49
ISBN 88-8000-902-8
Alto, elegante, con monocolo, capelli neri con riga da una parte, l'anglofilo ingegnere Alvaro de Campos, laureatosi a Glasgow e dandy ozioso a Lisbona, è, fra i personaggi fittizi di Pessoa, colui che più ebbe una vita reale.
Mentre i suoi confratelli vissero una vita fuori del tempo, una vita sincronica che si svolse tutta e subito nella mente di Pessoa, Campos ebbe in dono la diacronia dei mortali: fece viaggi e conobbe amori, partecipò alla vita pubblica, rischiò di essere incriminato per arroganti manifesti, odiò, ebbe polemiche, fondò effimeri movimenti che si concretizzarono in poesie furibonde, infine si rassegnò decorosamente a convivere con l'angoscia metafisica che aveva tentato di dissimulare con l'ironia, per spegnersi a quarantanove anni (due anni più vecchio di Pessoa), il trenta novembre del 1935, insieme col suo inventore.
(Dall'introduzione di Antonio Tabucchi)
Nato a Lisbona nel 1888, dove morì nel 1935, Fernando Pessoa solo negli ultimi anni ha conquistato una fama internazionale ed è stato riconosciuto come uno dei massimi poeti del Novecento. Ad eccezione di alcune plaquettes pubblicate a sue spese, la sua vastissima opera apparve dispersa su riviste dell'epoca o fu pubblicata postuma.
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