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LA RECENSIONE DEL MESE

IL CUORE ALTROVE

Di Pupi Avati
con Neri Marcorè, Vanessa Incontrada, Sandra Milo, Giulio Bosetti, Nino D'Angelo, Giancarlo Giannini.

 

Con “Il cuore altrovePupi Avati ricorre, ancora una volta, ai suoi temi più cari che scorrono spesso attraverso le malinconiche trame di un passato (il suo) che ritorna per poi essere risospinto “altrove”, nelle profondità delle anime dei protagonisti.
Una storia semplice eppure affascinante che narra le vicende di un timido ed impacciato Professore di Latino che viene mandato dal padre ad insegnare in un Liceo di Bologna al fine di trovare l'anima gemella.
Ed è proprio in questo ambiente, se vogliamo, provinciale rispetto alla Capitale, suo paese d'origine che, Nello Balocchi, per una serie di fortuiti eventi, si incontra e si innamora di Angela Gardini, una ragazza non vedente, cinica e dallo spirito libero.
E' la storia di un incontro tra due estremi.
Da una parte, il timido ed impacciato Professore, innamorato dell'amore che crede ancora, come Lucrezio in “De Rerum Natura”, che l'amore sia la più folle illusione dei sensi.
Dall'altra parte, invece, c'è Angela - icona dell'amor pragmatico – che si lega al Professore per pura convenienza, per sfuggire da un precedente rapporto sentimentale.
Per Nello Balocchi si consuma, così, il rito di iniziazione sessuale che lo condurrà poi ad un cambiamento.
Un cambiamento che lo porterà ad assaporare il gusto dell'amore a tal punto da sconvolgergli la vita, pensando così, ad un eventuale matrimonio che lo possa rendere felice in futuro.
Ma l'amore è nell'attimo e il cuore è altrove.
Angela, dopo aver riacquistato la vista, si innamora e si sposa col medico che l'ha curata.
Il Professore, dal canto suo, con un forte senso di malinconia, rimarrà per sempre legato a quegli attimi d'amore che la ragazza gli ha donato.
Un retrogusto amaro, dunque, per un film ben scritto e girato.
Un Neri Marcoré, a tratti atono, che ha saputo miscelare ironia e giuste dosi di malinconia.
Una Vanessa Incontrada che è riuscita abbastanza bene ad interpretare il sensuale ruolo della seduttrice.
Merito speciale va poi fatto a Giancarlo Giannini che, con rinnovato spirito da Casanova, ha magistralmente rappresentato la figura di un padre affarista eternamente impegnato nella gestione delle cose terrene.
Il film, dopo essere stato presentato come unico film italiano alla Mostra del Cinema di Cannes e, dopo aver riscosso una standing ovation da parte del pubblico, ha ricevuto anche un Nastro d'argento per il miglior attore Neri Marcoré al 49° Taormina Bnl FilmFest.

 

La locandina del film

 

 

“La macchina da presa è quell'imbuto attraverso il quale, le cose vere diventano bugie, menzogne… Ecco perché mi piace la macchina da presa, perché fa diventare falso tutto ciò che è vero, fa diventare sogno la realtà”.

Pupi Avati

 

 

Samuele Baccifava
   
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