INTERVISTE |
ROBERTO VECCHIONI Civitanova Marche , 6 maggio 2004 - Unibox incontra Roberto Vecchioni nel camerino del Teatro Rossini prima del suo concerto “Rotary Club of Malindy”. E stavolta il Professore risponde… |
Roberto Vecchioni: cantante, professore e scrittore. Percorsi paralleli o strade che si sono incrociate? Ma, guarda, sono percorsi paralleli in realtà… Perché sono tre modi di comunicare. Direi che,ogni tanto, hanno dei punti in comune. Hanno dei punti in comune là dove comunicano emozione in modo più genuino e più forte. L'emozione è una strana bestia, è qualche cosa che non è spiegabile (è quasi irrazionale) e arriva in un certo momento e ti fa sentire simile a mille, diecimila altri uomini. Questo lo puoi fare con la musica, lo puoi fare col segno (con la pittura), lo puoi fare con i discorsi, col comunicare, lo puoi fare anche in una lezione. Quando invece, devi spiegare razionalmente le varie discipline che cosa dicono, è chiaro che non hanno punti in contatto… Perché una cosa è insegnare una materia, una cosa è fare un romanzo, una cosa è fare una canzone. Oggi chi è Roberto Vecchioni? Oggi mi sento molto narratore, devo dire. Narratore di porti da trovare, di rive su cui scendere, di posti in cui star bene, di posti in cui trovare equilibrio nella mia vita… dopo aver superato parecchie tempeste e tormenti. La scrittura sia musicale che, poetica come forte esigenza comunicativa. Come nascono le sue canzoni, le sue poesie? Ma, io credo che siano due origini molto diverse. Formalmente, una poesia ed una canzone son diversissime. Una canzone è una testimonianza di fatti comuni, anche molto più popolari, in un certo senso e… Fa i conti con la musica. Quindi è accompagnata, deve avere anche altre strutture, oltre a quella della parola sola. La poesia, invece è, oggi almeno nel nostro novecento, un assoluto paragonare sé stessi… Cioè l'Io alle infinite mutazioni dell'esistenza e dello spirito. Magari poi qualcuno si riconosce in quello ma, di solito, è un Io che parla da solo, un'altra forma Nei suoi testi oltre ai temi d'amore, ha sempre avuto un occhio di riguardo sui temi dell'attualità. Una volta con la “Gallina Maddalena” cantava ironicamente la fine della Prima Repubblica, oggi con “Marika” (canzone che racconta la storia di una Brigatista) è stato accusato di militanza politica. Satira, musica ed il tema dell'attualità. Ma qual è, nella musica, la funzione della satira? La satira è importantissima in poesia. Io credo che, l'attualità dal punto di vista serio, la si debba svolgere in saggistica e non in canzone. La canzone non pone tutti i termini dell'attualità, non ti da tutto. In canzone devi mettere solo una cosa: un'impressione… Buttarla lì e far pensare, far riflettere gli altri. Ma non esaurisce tutto un tema, tutto un argomento… Non esaurisce né nel caso di Che Guevara né di Marika né della Gallina Maddalena. Quindi, tutte queste cose, vanno rimandate ad altro. Però è importantissima la canzone satirica perché, prende per la collottola il potere là dove è più debole e più insicuro. Il suo ultimo album “Rotary Club of Malindy” è il frutto di un progetto di un viaggio effettuato in Kenya. Da dove nasce l'idea di questo viaggio? Ma, io volevo andare in un posto dove non ci fosse nessuno, sinceramente… Era meglio andare in un'isola deserta (sorride). No, no, in Kenya meglio perché c'è un'altra cultura, un'altra civiltà… Qualcosa che non avevo mai visto… Mi ero stancato abissalmente dell'occidente delle “paturnie” dell'occidente, delle sciocchezze che viviamo, delle cose che crediamo importanti e sono di nessun conto . Andando là, ho scoperto che le cose di vero conto, quelle che hanno valore, sono poche e altre, quelle che abbiamo perduto qui. Quindi le ho re-imparate e me le sono portate dietro. All'inizio del suo spettacolo c'è anche un richiamo a Pessoa, la letteratura Portoghese. Ma qual è il legame tra il Kenya, Pessoa e la tradizione Portoghese? Il legame è l'uomo di per sé… Perché la letteratura Portoghese in Pessoa è uno sguardo totale su tutte le angosce e le assurdità del novecento. Pessoa in questo è il più grande poeta del novecento e dell'uomo. Naturalmente, può lasciarti anche stupito, o a bocca aperta, o meravigliato, o anche con la bocca amara… quindi va filtrato e centellinato Pessoa perché, forse, è uno dei poeti più pessimisti che esistano. Che libri legge Roberto Vecchioni? Bè, sarebbe più facile dire: “cosa non leggo”… Leggo dalle cose più indegne, dai libri comici, ridicoli…leggo libri gialli e leggo soprattutto saggistica, classici tantissimi, pochi romanzi e, generalmente, tutto quello che concerne le filosofie e le scienze umane. Progetti futuri? Ho questa Tournè che finisce tra poco, però ne ricomincia una a luglio poi farò probabilmente un disco dal vivo ed intanto ho il libro che sta andando avanti bene… Perché il romanzo che ho fatto per l'Einaudi (“Il libraio di Selinunte”), è uscito da un mese.
Info al sito: www.vecchioni.it |
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Samuele Baccifava |
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