INTERVISTE |
EUGENIO FINARDI “Poeti e poesie da decl/amare” - omaggio a David Mourao Ferreira - Poeta Portoghese Teatro “Annibal Caro” - Civitanova Alta - 28 Novembre 2003 |
Eugenio Finardi, cantante, autore, chitarrista, pianista. Ma chi è oggi Eugenio Finardi? Sono un anomalo cantautore, perché ho privilegiato sempre la parte musicale al testo… o meglio, non ho mai pensato di fare della poesia nei testi ed ho cercato invece di fare della prosa. All'inizio era anche una posizione ideologica…il discorso era quello di fare delle cose che fossero istantaneamente comprensibili e che servissero. Però devo dire che il mio stile è quello di fare della prosa, mentre la poesia cerco di metterla nella voce, nel canto. Dagli anni settanta ad oggi la musica italiana si è profondamente modificata. Una volta i cantautori erano la diretta emanazione di un attivismo sociale e politico e la musica era vista come uno tra i tanti strumenti di lotta. Oggi, la maggior parte dei musicisti italiani raccontano storie e tendono con più facilità ad un “intimismo autoriale”. Perché questo cambiamento? E' l'aria che tira…anche se poi la distinzione tra il “personale” ed il “sociale” è sottile nel senso che, cantando onestamente il “personale”, non si può che fare anche un discorso “sociale”. Gli anni settanta sono anche gli anni del Rock Italiano, della contaminazione musicale del “progressive” con aperture all'improvvisazione del jazz, del fusion, del funky e della musica nera. Musica e Ricerca. Ma qual'era il senso di questa ricerca? La musica è tanta e a me piace interpretarne vari aspetti, tutti gli aspetti che sono nelle mie corde… per fortuna, ho la fortuna di essere nato figlio di una cantante lirica quindi di aver avuto accesso ad una cultura musicale abbastanza ampia e quindi posso cantare cose diverse… Dal Fado al Blues, al Jazz. Musica e scrittura. I suoi testi sono sempre legati alle sue esperienze di vita, rappresentando istantanee fotografie raccolte nell'album dei ricordi. Ma i testi invecchiano o, col tempo, sono soggetti a nuove interpretazioni? Alcuni si, alcuni no. Io ho avuto la fortuna di scrivere varie canzoni che non sono invecchiate così tanto… Altre invece erano molto datate e purtroppo, anche se le amo come canzoni, sono datate come contenuti. Eugenio Finardi e le Marche. La collaborazione artistica con Marco Poeta (musicista marchigiano ed esponente di spicco della musica Portoghese in Italia). Come nasce questo sodalizio artistico? E' nato a Recanati da un incontro, una proposta, tramite il Fado che mi ha portato a conoscere tra l'altro questa regione che io considero il segreto meglio tenuto d'italia… Guarda solo dove siamo (in una viuzza stretta del centro antico di Civitanova Alta), la bellezza di questi posti, di questi mattoni, la bellezza del Teatro in cui eravamo… E teatri così ce ne sono tanti, ogni paesino, ogni cocuzzolo ha un teatro perfettamente restaurato, un centro perfettamente restaurato… E una vita culturale. Questo è raro ed è estremamente una grande fortuna. Che cosa la lega al Fado, la musica tradizionale Portoghese? Credo che… Guarda mentre la signora Argentina (Argentina Sanchez, una delle ultime cantanti della musica tradizionale Portoghese, che si è esibita a fine spettacolo) cantava… Io ho pianto… Ma proprio calde lacrime, il che vuol dire che mi tocca l'anima e credo che sia la cosa più bella che si possa dire di una musica. Progetti futuri? Sto per iniziare… Bè, c'è questo “Silenzio e lo Spirito” che è un percorso nella musica spirituale che uscirà fra una settimana. E poi più in là, un progetto simile a questo sul Fado ma, sul Blues che è il mio primo amore. |
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Samuele Baccifava |
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