Ricciardo Angelo Ferrari

L'HOTEL CHIUDE

Poesie
Postfazione non autorizzata di

Carlo Alberto Parmeggiani

© 2022 - Pag. 112

ISBN 9788880000280

 

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Cpertina di:

di Marcello Rubini

 

Dall'introduzione dell'autore:

Sono nato nel 1955 a Genova.

Mi chiamo Ricciardo perché così si chiamava mio nonno paterno. Angelo perché era il nome di mio nonno materno. Ricciardo Angelo perché mio padre quando andò all’anagrafe fece casino. La mia vita fu da subito una sorta di fortunato malinteso. Mio padre era piacentino, figlio di un

commerciante di ferramenta rovinato dalla crisi del 29. Mia madre era del basso Monferrato, figlia di contadini mezzadri. Libertario e libertino da

parte di padre. Comunista e familista da parte di madre. Sono nato perché il ginecologo disse a mia madre che per il suo fibroma all’utero una terza

gravidanza le avrebbe fatto bene.

Ovviamente non si rivelò vero.

(...)

 

Nota di copertina dell'editore.

Questa è una quarta di copertina privata, scritta dall’editore che conosce Riccio da più di cinquant’anni. Un mezzo secolo in cui si sono alternate frequentazioni intense negli anni della politica e dell’impegno culturale e più lasche negli anni del lavoro, della vita privata. Ora Riccio ha accettato di rendere pubbliche le sue poesie, scritte dal 1978 al 2017. La poesia è arte della scrittura breve che si espande nel momento della lettura, soprattutto se ad alta voce. È il corpo del suo autore, che per aver valore, deve essere testimonianza viva e questo avviene quando l’autore la mette in inchiostro e su carta. In questo modo se ne libera. Se rimane nei cassetti imputridisce. Pubblicando le sue poesie l’autore si salva. Almeno un po’.

Per il resto basta un martini ghiacciato.

 

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