"NON E' MIO DESIDERIO STAMPARE MOLTI LIBRI, MA SOLO  QUELLI IMPORTANTI O DI MERITO INTRINSECO".

John Baskerville tipografo ed editore (Birmingham 1705 - London 1775)

Collana Bart

1917-2017

DEPERO/ MENDINI

A cura di Gianluca Riccio e Arianna Rosica

Museo della Casa Rossa Anacapri

23 luglio/30 settembre 2017

Catalogo della mostra

Collana B.art

© 2017  Baskerville

Nella primavera del 1917 Michail Semenov, segretario di Sergei Djaghilev storico impresario dei Balletti Russi, conduce nello studio romano di Fortunato Depero un suo amico “un signore piccolo, gobbo, con naso rettilineo come uno squadretto, con denti d’oro e scarpette femminili, dalle risate vitree e nasali. Un uomo di nervi e di volontà, dotato di una cultura superiore”, come racconta Depero descrivendo la figura di Gilbert Clavel. Erede di una dinastia di industriali svizzeri, mecenate, esperto di egittologia, Clavel già da diversi mesi si è trasferito tra Capri e Positano per ultimare i lavori di una torre esagonale sulla spiaggia di Fornillo.

Dopo pochi giorni da quel primo incontro l’amicizia tra i due diventa “intensa e profonda” e lo scrittore svizzero, complice il naufragio della collaborazione tra Depero e Djaghilev per la realizzazione delle scene e dei costumi di uno spettacolo dei Balletti Russi, invita il giovane artista come suo ospite a Capri per l’estate proponendogli d’illustrare Un istituto per suicidi, il libro che ha appena ultimato e che proprio a Capri è ambientato. Inizia così un sodalizio umano e intellettuale che avrà come sfondo l’isola azzurra e sfocerà in una delle più intense stagioni creative dell’artista roveretano.

Prendendo spunto dal centenario del soggiorno di Fortunato Depero a Capri la mostra 1917-2017 Depero/Mendini, espone per la prima volta una selezione inedita di documenti e immagini d’epoca che raccontano i mesi vissuti da Depero a Capri nell’estate del 1917, mentre è impegnato nella preparazione delle opere per la mostra allestita presso la Sala Morgano nel mese di settembre.

Il percorso espositivo è scandito da un ciclo di opere, in parte inedite, che il grande architetto e designer milanese Alessandro Mendini ha realizzato nel corso degli anni ispirandosi all’iconografia deperiana e alla sua tensione volta a indagare il confine tra linguaggi differenti, in particolare tra design e arte visiva. Seguendo questo confronto a distanza, due grandi arazzi realizzati da Mendini alla fine degli anni Settanta entrano in dialogo con le foto d’epoca che documentano l’avvio della sperimentazione delle tarsie in stoffa di Depero ad Anacapri in collaborazione con le tessitrici locali destinata a proseguire negli anni successivi al rientro a Rovereto con la Casa d’Arte; tre quadri del 2006 del designer milanese rileggono il dinamismo futurista e il geometrismo cromatico che Depero sperimenta nei quadri capresi attraverso un inedito processo di stampa su alluminio, mentre il nuovo ciclo di maschere in argento e bronzo realizzate nel 2017 da Mendini richiamano l’interesse di Depero per una nuova concezione della mimica e più in generale per quella rinnovata idea di scena teatrale animata da automi e maschere fantastiche che sfocerà nella realizzazione dei Balli Plastici nel 1918.

 

http://www.festivaldelpaesaggio.com/2017/06/26/depero-mendini/

 

 

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