Toni Cargo

ROGO

© 2021 - Pag. 177

 

in copertina

Toni Cargo, Demolizione controllata (frammento), nastro isolante su pannello pvc,

100x100 cm, 2021

 

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Qualcuno in città gioca col fuoco. Un gioco folle: dare vita ai personaggi letterari attraverso il delitto. Il groviglio sembra fatto su misura per un investigatore che ama le pistole quanto la scrittura: il comandante Velasco, uomo mite e pericoloso intorno al quale si alza ipnotico il canto dolente di una città senza nome. Tutto va a fuoco, perfino le identità. Ma è un rogo che va ben oltre. Quando una creatura dell’intelletto viene spinta oltre i limiti del narrato per invadere la realtà avviene un corto circuito. Un frattura cosmica. Diventa allora inevitabile l’antica retribuzione della tragedia.

 

"Tecnicamente si può definire un giallo. Forse anche  un noir. Ma in ogni caso si tratta di un percorso molto particolare, non solo per il tema ardito

ma anche per il taglio anomalo con cui viene esposto. Non c’è infatti uno sviluppo narrativo lineare. Si passa da un flashback all’altro e la vicenda viene ripresa da punti (e da punti di vista)

sempre diversi. Il testo si suddivide in atti anziché in capitoli e ogni atto viene introdotto da una pagina nera (che segna il buio in sala ma anche il passo inquietante della morte) mentre il filo

del racconto si stende attraverso un lungo flusso di monologhi. Molte opere letterarie, anche molto importanti, proiettano su chi legge un’immensa prima persona. Qui però non siamo in presenza di un unico soggetto. Tutti i protagonisti del romanzo

si confessano senza remore svelando, a turno, porzioni grandi e piccole di illegalità, di clandestinità, di rivolta. Ma chi confessa non si trova in un commissariato né in un’assemblea di alcolisti

anonimi. Ad avvolgerlo è uno spazio astratto, all’interno di un tempo sospeso. Pur essendo un romanzo a tutti gli effetti, in Rogo emerge un forte senso del teatro."

dall’introduzione di Agnese T. Ascari

Toni Cargo vive in campagna dove coltiva la scrittura e la pittura, non necessariamente in quest’ordine

 

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