"NON E' MIO DESIDERIO STAMPARE MOLTI LIBRI, MA SOLO  QUELLI IMPORTANTI O DI MERITO INTRINSECO".

John Baskerville tipografo ed editore (Birmingham 1705 - London 1775)

Daniele Pugliese

Apocalisse, il giorno dopo

La fine del mondo fra deliri e lucidità

 

© 2012 - Pag. 246 - ISBN 978 88 8000 702 9

Carta: Euro 15,00 (nelle migliori librerie e nei bookstore in rete)

 

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Altre pubblicazioni:

 

Sempre più verso Occidente

e altri racconti

Baskerville, 2009

 

Quella prevista per il 21 dicembre 2012 è stata l’ultima fine del mondo di una sequela senza fine di presagi e premonizioni. Insomma l’ennesima “rivelazione”, che gli antichi greci indicavano con la parola “apocalisse”. Ammesso che si sopravviva a questo fatidico giorno, pieno di fascino se scritto nella sua forma numerica – 21.12.2012 – un istante dopo si dovrà fare i conti con la prossima catastrofe annunciata. Apocalisse, il giorno dopo. La fine del mondo fra deliri e lucidità è un libro che ripercorre le fantasie e le suggestioni con cui, per più di mille anni, si è guardato alla distruzione del pianeta e all’estinzione dell’umanità: un coro di voci, alcune anche molto autorevoli, che si sono cimentate con la paura assoluta, quella senza scampo e definitiva.

Una carrellata sul pensiero apocalittico, le attese messianiche, le punte estreme della filosofia pessimista, ma anche sulle amare delusioni che i millenaristi di ogni tipo hanno collezionato nel corso del tempo, nell’attesa di una catastrofe periodicamente annunciata e puntualmente smentita.

Dietro al calendario dei foschi presagi, i presupposti ideologici, religiosi e psicologici che hanno alimentato una vera e propria cultura del disastro e dell’annientamento, fino alla trasposizione sul grande schermo dei timori e delle ansie della sciagura incombente.

 

Dal retro di copertina:

Una fine senza fine. Interminabile. È la fine del mondo. Ipotizzata da alcune migliaia di anni, più nota come apocalisse, attesa per il 21 dicembre 2012 secondo una profezia Maya, non c’è ancora stata. Insomma una fine infinita. E proprio per questo può continuamente essere riproposta in attesa di una nuova. Anzi, non una, quella. Perché il giorno che dovesse arrivare non ci sarebbe un “day after” nel quale dire com’è andata e immaginarne una nuova in arrivo, come una perturbazione annunciata che prima o poi ci lascerà.

Questo libro parte proprio dall’incombente minaccia di un meteorite che cancelli l’umanità dalla faccia della Terra, se non addirittura la Terra dal monotono walzer del sistema solare, inquietante ipotesi da qualcuno narrata come avvio di una nuova era. Fa un balzo indietro a quando non c’erano nemmeno le religioni monoteiste e la parola apocalisse significava ancora solo rivelazione, in cerca di miti sulle possibili origini del mondo e, specularmente, sulla sua fine.

Si sofferma, ad una ad una, sulle fatidiche date in cui, con quasi rassicurante periodicità, è stata annunciata la catastrofe prossima ventura, sulle paure che hanno alimentato quelle attese, sulle delusioni che hanno seguito quel nulla di fatto. Cerca di spiegare i meccanismi, e le ricorrenze,  di una sterminata produzione libraria divenuta un vero e proprio genere letterario (e poi cinematografico): l’apocalittica. Ma invita anche a prestare ascolto alle inquietudini, agli avvertimenti, alla lucidità che il pessimismo estremo mette in evidenza. In attesa del prossimo pronostico.

Daniele Pugliese, autore dei racconti editi da Baskerville Sempre più verso Occidente e della novella tratta da un capolavoro di Arthur Schnitzler, Io la salverò, signorina Else (Portaparole, 2012) è un giornalista con la passione per la filosofia e la grande letteratura, che ha ricostruito il puzzle di questa storia senza fine della fine della storia e ci fornisce una sorta di manuale per sopravvivere alla prossima apocalisse.

 

L’immagine in copertina è il Sole (© NASA).

 

Daniele Pugliese è stato direttore dell’Agenzia di informazione della Giunta regionale Toscana Notizie, ed ha curato il sito www.regione.toscana.it.

Prima, per 22 anni, ha lavorato al quotidiano l’Unità, dal quale è uscito alla chiusura e al licenziamento di tutti i giornalisti nel 1999, con la qualifica di vicedirettore. Cronista di bianca, di nera, di scienza e cultura, poi per tanti anni vicecaporedattore della redazione fiorentina, fedelmente al fianco di Gabriele Capelli che è stato il suo amato/odiato maestro.

Nel 1994 Daniele Pugliese è stato nominato da Walter Veltroni caporedattore delle tre edizioni emiliane de l’Unità, vivendo per 5 anni a Bologna, dove ha fondato, con Antonio Zollo, le prime edizioni del quotidiano locale Mattina, diffuso con l’Unità a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, Romagna in edizioni diverse e poi esportato a Firenze e in Toscana, a Roma e a Milano.

È stato curatore degli inserti de l’Unità su La città dell’uomo (1986), I giorni di Lorenzo (1992) e C’era una volta l’America (1995), nonché dei libretti realizzati da l’Unità Via libera. Mobilità e autonomia dei disabili (1993), La Toscana delle logge (1993) contenente tutti gli elenchi della massoneria in Toscana, L’ultimo «mostro» (1993) sugli atroci delitti di coppiette a Firenze e 19 giugno 96-97. La ricostruzione in Garfagnana (1997), riappacificazione tardiva tra Vannino Chiti, allora presidente della Regione Toscana e Michele Serra. Sua è stata anche la progettazione del settimanale di spettacoli Anteprima e della collana di Guide della Toscana e Guide dell’Emilia Romagna pubblicate con l’Unità negli anni Novanta.

Prima de l’Unità aveva diretto il periodico dei circoli universitari della Fgci Concentramentorenove ed ha partecipato alla nascita di Radio Cento Fiori.

Studente di filosofia con Paolo Rossi Monti, Francesco Adorno, Cesare Luporini, dopo essersi arrovellato per anni dietro a una tesi mastodontica su Catastrofi e apocalissi: deliri e lucidità di fine del mondo nel pensiero europeo (1914-1939) che giace ancora nel cassetto della sua scrivania, nel 2001 ha puntato a laurearsi stringendo il campo con una tesi su Goethe, Spengler, Wittgenstein: aspetti del pensiero morfologico discussa con il professor Sandro Pagnini come relatore e Paolo Rossi Monti come controrelatore.

Militante del Movimento studentesco e della Fgci, ha presto smesso di fare politica per dedicarsi al giornalismo, allo studio e alla scrittura.

È autore di Da Gramsci a Berlinguer: storia del partito comunista attraverso i Congressi, Edizioni del Calendario - Marsilio, 1986, de Il sistema cooperativo, Marsilio, 1987 e Toscani. Passione in fumo, Alinari, 2000, poi pubblicato da Alinari-Il Sole 24 Ore, 2007 con il titolo Il sigaro Toscano. Una passione italiana.

Ha scritto molto per i politici come ghost writer ed ha curato per la Regione Toscana i volumi Fai la cosa giusta! Un contributo contro la pena di morte, Giunti, 1998 e Fai la cosa giusta! Donne nel mondo. Le nuove frontiere dei diritti umani, Regione Toscana, 1998

Nel poco tempo libero, Daniele Pugliese in solitudine ascolta musica e scrive: racconti, aforismi, saggi, e “ad ora incerta” e male poesie. Ha nel cassetto due volumi di racconti, così come 3 raccolte di aforismi, un saggio sulle motivazioni della passione politica ed uno in fase di ultimazione su Gregory Bateson.

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