Alfredo Roma (Amm. del. ANSA, Italia)
Nelle due precedenti sessioni si é contrapposta l'esaltazione dell'eccesso nei confronti delle nuove tecnologie al luddismo scettico.
Il passaggio dal mondo degli atomi a quello dei bits fa paura, come ogni viaggio verso l'ignoto.
'Fermarsi a guardare il dito che indica la luna vuol dire perdere di vista la luna'. (Fabbri).
I bit, le reti, tutto ciò che ci offre la tecnologia, sono uno strumento importante, non sono una nuova cultura. L'informazione é la ricchezza del futuro (Toffler) ma non é cultura. E' solo l'intelligenza creativa dell'uomo che segna la strada del progresso.
Si é evocata una società dove scompaiono molti posti di lavoro e le fasce sociali medie, come nel film Metropolis, si é parlato di reti che offrono collegamenti dove non si crea un 'noi' collegato col mondo reale.
E' un colloquio freddo, dove manca il colore dell'espressione degli occhi e del tono della voce. E' come leggere uno spartito senza suonare la musica e mi ricorda la famosa partita a tennis senza pallina del film 'Blow-up' di Antonioni quale simbolo dell'incomunicabilità.
Nella civiltà della rete i lavoratori sono simbolici, le città virtuali, scompaiono gli storpi, i malati, i disturbatori dell'illusione di bellezza.
Come dice Furio Colombo il Cyberspazio ha tutto per fabbricare la vita ma non ha sentimenti.
Le moderne reti neuronali preludono alla possibilità di riprodurre il cervello umano. Ma io credo che l'uomo resterà sempre al centro dell'universo.
L'uomo é fatto di atomi, ma l'aggregazione di questi atomi produce anche i sentimenti, le sensazioni, il dolore, la gioia, cioé quella parte di noi che, per chi ha la Fede, vuole trascendente. Arriveremo ai replicanti di Blade Runner? Non credo, perché penso che l'uomo, come in passato, saprà dominare e indirizzare le tecnologie informatiche che sono alla base dei media del futuro e che oggi proviamo ad ipotizzare con gli illustri ospiti che stiamo per ascoltare.
Mi aspetto una parola di speranza per questa società dove massa per velocità porta ad una accelerazione dei processi preoccupante, l'up-grading ricordato da De Rita.
Spero che veramente si trovi un nuovo Rinascimento che, come quello passato, rappresenti il trionfo della libera creatività, cioé della forma più elevata dell'intelligenza umana, che disegna il progresso senza essere dominato dall'innovazione.
Ritornando al titolo della conferenza, Rodotà si Ž chiesto 'informazioni su misura per chi?'
Di certo il consumatore, in senso lato. Ma di consumatori ne esistono di tanti tipi, come esistono infiniti tipi di prodotto. Il problema concreto é come realizzare il matching di questi due elementi.